Inviato: Gio 16 Apr, 2015 10:50 Oggetto: Miodesopsie e Vitreoctomia: la mia esperienza
Saluti a tutti, dopo aver letto le vostre storie, vi racconto la mia esperienza, non senza condividere con tutti voi, il malessere e il disagio provocato dalla presenza delle miodesopsie.
Ho 50 anni, miopia elevata (- 12 diottrie in entrambi gli occhi) associata ad astigmatismo, retina sottilissima, negli ultimi 4 anni anche presbiopia, che ho corretto con ulteriori occhiali da indossare sulle LAC. Mai un distacco di retina, nonostante l’elevata miopia.
A fine gennaio scorso si verifica DPV in OD. Sintomi improvvisi: numerosi e grandi CMV che interferiscono con la visione centrale, altri nel campo periferico meno fastidiosi, presenza di lampi. Ad osservazione del mio consueto oculista non si ravvisa distacco di retina, per i corpi mobili non esiste trattamento di sorta, pertanto ci dovrei convivere ecc…ecc… Non mi rassegno, e dopo una ricerca su internet, mi sono recata a Milano in un centro privato, ove all’esame OCT risulta in O.D.“presenza di anomale aderenze vitreo papillari associate a membrane epiretinica maculare –adesioni vitreali lungo le arcate vascolari “ Evidenziata lesione sulla retina..( mai rilevata in precedenza)
Mi vengono quindi illustrate due opzioni: 1) lo yag laser, che pur rimuovendo i CMV non costituisce tuttavia una soluzione definitiva, non potendo escludere la formazione di nuovi floaters data la permanenza del vitreo ormai alterato, che comunque continuerebbe a fare trazione sulla retina con potenziale distacco della stessa, rischio peraltro molto elevato data la condizione miopica; 2) intervento combinato di vitrectomia con impianto di IOL torica per correzione miopia e astigmatismo in OD, e impianto IOL in O.S.
A distanza di una settimana, si presentano gli stessi sintomi anche in O.S., decido quindi per l’intervento combinato.
Esiti interventi: in entrambi gli occhi è stata eseguita vitrectomia parziale al 70%, rimossi i floaters centrali, rimasti quelli periferici, poiché troppo piccoli e non visibili al chirurgo oltre che essere localizzati troppo vicino alla retina periferica, eliminate le trazioni sulla retina, visus 10/10. In O.D. ai controlli successivi, la lesione sulla retina periferica è risultata stabile, ma occorre monitorare gli eventuali effetti dell’intervento. Non vi nascondo che la permanenza dei CMV periferici, anche se percepibili solo con la “coda dell’occhio” (sono poco mobili praticamente fissi) mi ha ingenerato all’inizio dei punti interrogativi, non comprendendone la ragione, se ciò fosse legato a limiti della tecnica chirurgica, piuttosto che ad un oggettivo e ponderato rischio di danneggiare la retina con effetti ancora più critici…Il chirurgo (di cui, preciso, ho avuto piena fiducia ) mi ha spiegato e rispiegato che l’ esecuzione della vitrectomia deve essere sottesa alla valutazione di particolari condizioni, come quelle esistenti nel mio caso: elevata miopia, distacco vitreo, trazione sulla retina, opportunità di sostituzione cristallino con impianto di IOL, ed operando certamente con la maggiore cautela possibile nei confronti di una retina già sofferente e suscettibile di rotture. Nel complesso i risultati sono stati più che soddisfacenti, i residui di vitreo periferici dovrei non percepirli più con il tempo, adottando una buona dose di autodisciplina visiva. Diversamente avrei dovuto tenermi la vista occlusa da floaters giganti…. in attesa del quasi certo distacco di retina in entrambi gli occhi. Come ultima considerazione, non posso che auspicare che sia individuata al più presto una efficace soluzione senza effetti collaterali, a cui tutti possano sottoporsi per guarire da questa (innocua?) “non” patologia.
Buongiorno Giorgio, lieta di poter dare ulteriori informazioni.
Mi ha operata il Dott. Lovisolo, che dovrà ancora controllarmi il mese prossimo, soprattutto per quel che riguarda lo stato della retina su O.D.
Assolutamente in struttura privata, il centro non è convenzionato con il SSN. In ogni caso, come puoi ben immaginare, si è trattato di un intervento, chiamamolo pure di "chirurgia preventiva", (oltre che di correzzione rifrattiva) rigorosamente non previsto dall' attuale sistema sanitario.
Purtroppo, non ci resta che attendere ancora anni di ricerca, e di innovazione scientifica e di pensiero, per giungere a trattare questi disturbi come una patologia, e quindi le relative cure a carico del SSN.
Capisco, ma, solo per essere precisi, "presenza di anomale aderenze vitreo papillari associate a membrane epiretinica maculare" è una patologia conclamata che richiede tassativamente la vitrectomia e che rientra nel prontuario del SSN...
Certo, è come dici tu: purtroppo il mio ormai ex-storico oculista, (che peraltro presta servizio anche in una struttura pubblica), non mi ha rilevato tale alterazione (mai eseguita OCT), nè io ho mai avuto sintomi sulla visione tali da rinviare ad un approfondimento. Alla visita, subito dopo la comparsa delle miodesopsie, avendo accertato l'assenza, al momento, di distacchi di retina, mi ha praticamente riferito l'inesistenza di qualsiasi protocollo terapeutico sia di carattere farmacologico che chirurgico, a meno che non si fosse verificato un concreto distacco di retina, al che sarei dovuta recarmi urgentemente al PS. Fatti salvi i canonici periodici controlli ogni 3-4 mesi.
Ad esito della visita da Lovisolo, di fronte all'incertezza della fattibilità con il SSN, ho fatto le mie valutazioni, anche se ovviamente avrei preferito diversamente.
Cari saluti.
Lovisolo appartiene alla classe dei fautori della fov parziale. Che ha un fondamento soprattutto nei giovani con vitreo adeso e senza dpv. Peraltro non e' che lovisolo sia proprio uno dei piu' rinomati chirurghi vitreoretinici. E' un po un tuttologo, specializzato soprattutto nel segmento anteriore.
I chirurghi vr piu' aggiornati ormai propongono solo fov totali..sia in italia che all'estero. Per tutta una serie di ragioni, non da ultima non avere residui. Soprattutto poi se si hanno ormai 50 anni ed il dpv e si fa una combinata con cataratta. Ma ovviamente non e' una regola fissa..ogni situazione va valutata a se. Io pero' a milano mi sarei rivolto ad altri..o per lo meno avrei sentito almeno un altro parere
Coerente considerazione: ma come dici tu la valutazione va fatta caso per caso...e in effetti la mia situazione preesistente, (come mi è stato spiegato anche dal chirurgo vitreoretinico che di fatto ha eseguito l'intervento), caratterizzata da una retina strutturalmente fragile, già stiracchiata fino al limite della rottura, ha indirizzato sulla fov. Poi tutto è opinabile...ci sono diverse scuole di pensiero, dagli interventisti in assoluto ai più conservatori, magari l'obiettivo potrebbe essere raggiungere il miglior risultato con i minimi rischi, oppure avere l'optimum con un rischio maggiore, ma si tratta a mio modesto parere di parametri poco determinabili a priori. Quando è in ballo la nostra salute, non è facile affidarci a questo o a quello, specie quando le opinioni sono diametralmente opposte, possono essere tutti validi, più o meno bravi..ma come si fa ad avere la garanzia che la scelta operata è quella giusta? Bè, vi farò sapere quali saranno stati i miei risultati visivi sul lungo termine. E' appena trascorso solo un mese dall'intervento!
I chirurghi vr piu' aggiornati ormai propongono solo fov totali..sia in italia che all'estero. Per tutta una serie di ragioni, non da ultima non avere residui. Soprattutto poi se si hanno ormai 50 anni ed il dpv e si fa una combinata con cataratta.
Scusami, sono nuova. Cosa intendi con questa espressione?
Nello stesso intervento, oltre a procedere a FOV totale (asportazione del vitreo totale), si procede ad intervento di cataratta, ovvero asportazione del cristallino e sostituzione di esso con una IOL (lente intraoculare), la quale può essere di diversi tipi. Avendo un cinquantenne medio perso l'accomodazione (messa a fuoco naturale da vicino, permessa dall'elasticità del cristallino stesso, e dal muscolo ciliare il quale lo flette) può privarsi del cristallino senza tanti pensieri, il quale andrebbe comunque incontro a degenerazione catarattosa sempre e comunque in seguito alla FOV (in tempi più o meno variabili, ma solitamente brevi, ovvero circa sei mesi). _________________ Acronimi ("sigle") in oculistica
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