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Lo Stato premia i terroristi

 
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Autore Messaggio
padano1968
Ospite





MessaggioInviato: Mer 28 Nov, 2007 12:44    Oggetto: Lo Stato premia i terroristi Rispondi citando

Il padre fu ucciso dalle Br
Berardi: «Lo Stato premia i terroristi»


Bruno Berardi, lei suggerisce ai due presunti brigatisti arrestati di stare tranquilli e di non temere nulla. Perché questo sarcasmo?
«Perché nelle istituzioni ormai sono finiti tanti signori che negli anni ’70 aderirono a movimenti terroristi e quindi c’è speranza anche per loro. Adesso vedo fare tanti processi, ma c’è da pensare che siano processi farsa, fatti per l’opinione pubblica».
Perché farsa?
«Perché c’è una prassi non scritta e consolidata: noi vi facciamo arrestare, vi facciamo un processo, voi vi pentite e dopo il pentimento vi sistemiamo, vi diamo soldi e protezione. Un po’ come vogliono fare ora con la Banelli. Ma vi sembra giusto?»
Lei sostiene che a fare i terroristi non solo non si rischia nulla, ma che alla lunga ci si guadagna pure. Invece di punire, insomma, lo Stato premia...
«È quello che abbiamo sotto gli occhi. E le dirò di più, ora si sono anche formati gruppi che nelle manifestazioni inneggiano alle Brigate Rosse. In pratica vorrebbero al potere i seminatori di odio e di sangue. Io dico che se non insegnamo ai nostri giovani, nelle scuole, cos’è stato davvero il terrorismo in Italia, i giovani vedranno solo che c’è stata gente che ha ammazzato giudici, poliziotti e professori e che alla fine non ha pagato niente. Penseranno che la violenza è stata una scorciatoia per arrivare al potere. Su questo le istituzioni dovrebbero prendere una posizione molto netta».
A proposito di istituzioni, lei ha scritto anche al Presidente della Repubblica. Per dirgli cosa?
«Per dirgli che è inutile dedicare una giornata alle vittime del terrorismo se poi io sono costretto a vedere che i carnefici di mio padre sono in giro a fare rapine».
Il presidente le ha risposto?
«No, ha usato le solite formule di circostanza. Ma non mi sorprende, perché in fondo la stragrande maggioranza delle vittime del terrorismo in Italia non è composta da grandi personaggi delle istituzioni, ma da gente che lavorava per guadagnarsi da vivere, penso a poliziotti e carabinieri. Proprio per loro ho appena finito di scrivere un libro».
Come si intitola?
«”Non solo Moro” e ricorda tutte, ma proprio tutte le vittime del terrorismo italiano».
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padano1968
Ospite





MessaggioInviato: Mer 28 Nov, 2007 12:52    Oggetto: Rispondi citando

Riabilitati e ricollocati
Brigatisti, gente che fa strada


Renato Curcio: fondatore delle Br. Condannato a 30 anni, ne ha scontati 24. Semilibero dal ’93. Ha fondato una coop editoriale e gira l’Italia facendo conferenze.
Alberto Franceschini: fondatore Br, dissociato. Condannato a più di 50 anni, esce dopo 17. Lavora in un’associazione per detenuti. Scrive libri, partecipa a conferenze.
Mario Moretti: direzione strategica delle Br, partecipa al sequestro Moro, dopo 17 anni di carcere, 9 di clandestinità e 6 ergastoli, nel ’94 ottiene il primo permesso. Fonda una Coop che ottiene contributi anche dalla Regione Lombardia.
Sergio D’Elia: dirigente di Prima Linea, sconta 12 anni di carcere. Liberato e ottenuta la riabilitazione, entra nel partito radicale. Viene eletto deputato e diventa segretario d’aula di Montecitorio.
Roberto Del Bello: ex br, condannato a 4 anni e 7 mesi per banda armata. Oggi lavora al Viminale come segretario particolare di un sottosegretario del Prc.
Adriana Faranda: direzione strategica delle Br, si dissocia e torna libera. Rilasciata nel ’90, scrive libri e fa la fotografa.
Susanna Ronconi: ex di Prima Linea, lavora al Gruppo Abele di Torino. È stata consulente di Asl e Comuni. Il ministro Ferrero l’aveva nominata membro della Consulta sulla droga. Poi le ha revocato l’incarico.
Marco Barbone: uccise Walter Tobagi. Si è pentito ed è tornato libero. Lavora in una tipografia a Milano.
Prospero Gallinari: nel commando che sparò alla scorta di Moro, responsabile della «prigione del popolo», è stato rimesso in libertà per problemi di salute.
Lauro Azzolini: membro esecutivo delle Br nel processo Moro, sparò a Montanelli: 3 ergastoli, è libero e lavora in una coop.
Valerio Morucci: l’ex postino delle Br durante i 55 giorni del caso Moro. Scontati 17 anni di prigione, dissociato, è libero. Autore di libri di successo, vincitore di premi letterari.
Anna Laura Braghetti: coinvolta nell’omicidio Bachelet, carceriera di Moro: condannata all’ergastolo. Nel 2002 ottiene la condizionale. Ha scritto libri e dal ’94 lavora a un’organizzazione di volontariato.
Barbara Balzerani: svariati ergastoli, ai vertici delle prime Br-Pcc, autrice di libri, ha lavorato con una coop romana.
Cecco Bellosi: ex componente della colonna Walter Alasia, in manette nel ’80, condannato a 12 anni, libero nel ’89.
Geraldina Colotti: militante delle Ucc, ferita in un conflitto a fuoco nel ’87, ha lavorato a una coop romana. Oggi è impiegata al quotidiano Il Manifesto.
Anna Cotone: ex br del Partito Guerriglia, coinvolta nel sequestro dell’ex assessore dc Ciro Cirillo, arrestata nel ’82, in semilibertà da anni, lavora dal 2002 nella segreteria politica di una europarlamentare del Prc.
Alessandra De Luca: brigatista nel processo Moro, in semilibertà da tempo è stata candidata con il Prc alle regionali del Lazio, ma non ce l’ha fatta.
Eugenio Pio Ghignoni: condannato nel processo Moro, è il responsabile della Direzione Affari Generali dell’Università Roma Tre, cura la sicurezza.
Maurizio Jannelli: ergastolo per vari crimini (tra cui la strage di via Fani) ha lavorato alla Rai come autore a partire dal ’99.

Roberto Ognibene: dissociato, lavora come impiegato al Comune di Bologna.
Giovanni Senzani: irriducibile br, ergastolo per l’omicidio del fratello del pentito Patrizio Peci, esce nel ’99. Un anno dopo lavora in un centro di documentazione della Regione Toscana.
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