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FOV: come si valuta la sofferenza del paziente?

 
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Autore Messaggio
kiro



Registrato: 09/07/08 20:19
Messaggi: 51

MessaggioInviato: Dom 31 Ago, 2008 9:18    Oggetto: FOV: come si valuta la sofferenza del paziente? Rispondi citando

Citazione:
Bisognerebbe quantificare e capire le vibrazioni quanto danno fastidio, mi creda, molti vorrebbero farsi operare solo per non vedere più qualche filetto....


Buongiorno Dott. Salvolini,

sono un nuovo membro del forum, vorrei riprendere un suo intervento in un vecchio topic.

Io sono d'accordo con lei, questa situazione è assimilabile a quella di chi si sottopone agli interventi di chirurgia plastica con troppa facilità. Aggiungo che per forma mentis sono del tutto contrario alla chirurgia quando non sia assolutamente necessaria.
Mi chiedo però di quali strumenti disponga la medicina per valutare con precisione il disturbo del paziente. Io sono uno di quelli che sta per sottoporsi a vitrectomia per soli floaters (in Italia), 35 anni, nessun problema visivo mosche e floaters a parte, 10/10, retina immacolata. Sono vent'anni che ho questo 'fastidio' come qualcuno lo chiama (definizioni ben più appropriate sarebbero 'tortura' o 'stillicidio', almeno quando il peggioramento è continuo e inesorabile), da alcuni mesi è divenuto intollerabile e compromette totalmente la qualità della mia vita. Gli oculisti che mi hanno visitato ritengono che sì ci siano dei floaters che nuotano nel mio vitreo ma nulla che non si possa sopportare. Ora mi chiedo: chi decide cosa un paziente riesce a tollerare o meno? con quali strumenti (dagli esami che ho fatto, ecografia compresa, ho capito che le moschine, a differenza dei floaters, anche se in numero infinito sono di difficile lettura alle apparecchiature in circolazione)? fino a che punto bisogna rifiutarsi di operare una persona che non ne può più e che ha ampiamente superato il cosiddetto 'periodo di riflessione'? e ancora: se uno viene da lei e le dice che per quattro lustri ha convissuto egregiamente con la patologia (perché di questo si tratta, spero convenga) ma da alcuni mesi il fenomeno è diventato talmente invasivo da pregiudicare le attività quotidiane e la serenità mentale, cosa gli risponde? io credo che la conoscenza del fenomeno e della stessa struttura vitreale non sia ancora avanzata e di conseguenza non tutte le miodesopsie sono 'oggettivabili', perciò la descrizione che ne porta il paziente e il suo stato psicologico siano da tenere in ampia considerazione per la valutazione di una vitrectomia.

Ho letto con piacere tutti i suoi interventi e mi complimento per la sua professionalità. La ringrazio se vorrà rispondermi.
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