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psiche e vista: una testimonianza e riflessione

 
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Autore Messaggio
liviasophie



Registrato: 26/11/10 09:16
Messaggi: 55

MessaggioInviato: Dom 13 Mar, 2011 16:09    Oggetto: psiche e vista: una testimonianza e riflessione Rispondi citando

Ciao a tutti. E' un po' che non ritornavo sul forum e desidero prima di tutto scusarmi se non ho detto grazie alle risposte che ho ricevuto ai miei quesiti e in particolar modo a texwiller che ho notato che mi ha dato tanti buoni consigli e rassicurazioni alle quali non ho risposto. Dopo una reazione immediata al distacco del corpo vitreo e alla diagnosi di maculopatia, dove mi sono impegnata a cercar di comprendere cosa mi stava accadendo, sono entrata in un tunnel di tristezza durante le festività natalizie.. Questo perchè pensavo che convivere già da quando sono bambina con una miopia di oltre 20 diottrie da un occhio ( conto solo le dita a 10 cm di distanza) e tante belle mosche potesse bastare e non credevo che una cosa già di per sè così tosta potesse degenerare ancor più , ma la mia era una rimozione del problema e un non volermelo porre. Così ho fatto anche dopo che mi è stato diagnosticato all'antivigilia di Natale la maculopatia e la retina bianca oltre che il DPV. Infatti da vigliacca non sono andata a fare gli esami ulteriori indicati e sono entrata in un grande sconforto. Quest'anno dopo tanta fatica devo specializzarmi in psicologia clinica e studiare, per me la cosa più bella e importante, credevo fosse diventato impossibile. A febbraio dovevo affrontare un esame di statistica avanzato fatto solo di numeri piccoli, tabelle e discorsi non certo rilassanti, nè piacevoli per me che amo tutt'altro...non credevo di farcela, ma dopo aver toccato il fondo di sconforto e apatia, ho ritrovato la mia voglia di sfida che mi accompagna da sempre e ho lasciato quella parte di me ansiosa, impaurita e triste non da sola, ma ho cercato di farle capire che così facevo solo più male al mio occhio il quale aveva bisogno di altro. Così ho tentato di dare un senso a ciò che mi è accaduto e a non caricare la mia vista di altre sofferenze di cui niente ne può- Mi interesso molto nei miei studi al rapporto tra coscienza, inconscio e soma e credo che i nostri occhi per star meglio abbiano bisogno dei nostri pensieri ed emozioni e che questi pensieri ed emozioni debbano essere positivi, profondi e aperti a guardare lontano , oltre alle anomalie, Mettermi a studiare a più non posso, dopo giornate di lavoro, la sera e i fine settimana, mi ha aiutato a provare che la vita poteva andare avanti lo stesso, anche tappandomi un occhio per non impazzire. Avevo dei dolori molto forti e non riuscivo più a stare con gli occhi aperti, ma dovevo farcela. Ho deciso di non andare per un po' dagli oculisti e prendermi una pausa, perchè credo che nelle loro diagnosi troppo spesso depersonalizzate nefaste e poco costruttive e non curanti della psiche che sta dietro a quel corpo vitreo, l'effetto possa essere spesso non di cura ma di induzione alla depressione. Dietro a una malattia c'è prima di tutto il malato, ovvero una persona che soffre, è preoccupata e desidera avere se non una cura,almeno un prendersi cura del suo problema, con consigli per la propria qualità di vita e non solo frasette del tipo " ti abituerai" " non c'è nulla da fare" "spera solo che la cosa non peggiori" " "meglio una macchia nell'occhio che un'operazione troppo invasiva" " se vuoi usare gli integratori, sappi che non servono a nulla, ma male non ti fanno" " più vai avanti e più la cosa peggiorerà"...ecc ecc Io sto cercando di guardare oltre quella macchia e quella visione così appannata per capire cosa posso vedere al di là di essa e come poter fare qualcosa per la mia vista e iconvincermi del fatto che la vita dei sensi è ben più limitata che quella della nostra fantasia e interiorità..mi dispiace per loro ( ovviamente non tutti) che sono così rinchiusi nella loro prassi di dare fredde diagnosi senza speranze e cura per le emozioni che stanno dietro a chi le ascolta, guardandoti negli occhi con un grande fascio di luce penetrante, ma non guardandoti profondamente negli occhi, ma solo ad un pezzo di un organo. Spero che tutti noi di questo forum riusciremo con la nostra voglia di andare oltre la ricerca attuale e gli interessi a farla o a non farla, a continuare ad aiutarci, alottare e trovare con la forza e il coraggio degli "outsider" una soluzione, la migliore per la soggettività e unicità di ognuno. Un abbraccio a tutti. Sophie
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TEXWILLER72



Registrato: 30/07/09 09:44
Messaggi: 1724

MessaggioInviato: Dom 13 Mar, 2011 17:16    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
E' un po' che non ritornavo sul forum e desidero prima di tutto scusarmi se non ho detto grazie alle risposte che ho ricevuto ai miei quesiti e in particolar modo a texwiller che ho notato che mi ha dato tanti buoni consigli e rassicurazioni alle quali non ho risposto.


Cara Livia, ci mancherebbe altro, son qui apposta...

Mi sembra che dopo il periodo, comprensibilissimo, di profondo sconforto tu stia reagendo nella maniera giusta alla situazione ed il mio invito è quello di proseguire tenacemente sulla strada intrapresa! Wink

P.S.: ogni tanto prendersi una bella pausa dagli oculisti non può che fare del bene! Laughing
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Giorgio
Amministratore


Registrato: 11/08/05 08:09
Messaggi: 2240

MessaggioInviato: Lun 14 Mar, 2011 9:40    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Livia.
Penso che il tuo messaggio possa essere molto importante per chi rischia di lasciarsi sopraffare da questo o dai tanti altri problemi che la vita ci offre giorno dopo giorno.
Grazie per averci resi partecipi del tuo sentire.

Giorgio
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SIRAVO



Registrato: 03/02/11 12:22
Messaggi: 529

MessaggioInviato: Lun 14 Mar, 2011 11:15    Oggetto: Rispondi citando

Carissima Livia,
la sua situazione psico-emotiva derivata dalla sua situazione anatomopatologica oculare è COMPRENSIBILISSIMA!!!!
Ho passato la mia vita professionale a dire a molti dei mie colleghi che dietro una malattia imn primis esiste IL MALATO!!!
E' una cosa importantissima anche ai fini della possibile guarigione!!!
Un caro saluto
Prof.D.Siravo
siravo@supereva.it
http://drsiravoduilio.beepworld.it
Cell.:3385710585
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apemaia



Registrato: 02/12/09 12:04
Messaggi: 133

MessaggioInviato: Lun 14 Mar, 2011 13:51    Oggetto: Rispondi citando

Grazie Livia,

leggere il tuo post mi è piaciuto molto. Mi ha commosso la forza con cui stai reagendo ad una situazione molto difficile, la profondità e la semplicità allo stesso tempo delle tue parole.

I medici in genere spesso si dimenticano che il loro lavoro ha a che fare con la sofferenza.

Invito tutti anche quelli che non sono medici, ma che comunque per lavoro hanno contatti con le persone, a considerarle sempre nella loro interezza.

Il tuo intervento mi ha fatto anche pensare a quante belle persone sono presenti su questo forum.

Grazie a tutti. Very Happy
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liviasophie



Registrato: 26/11/10 09:16
Messaggi: 55

MessaggioInviato: Lun 14 Mar, 2011 19:39    Oggetto: Rispondi citando

Grazie delle belle parole. Credo che parlare di emozioni sia sempre importante e condivederle ancor di più. Troppo spesso purtroppo, anche nelle stesse facoltà di psicologia oggi che in qualche modo devono adeguarsi al sistema, si tende quasi a non parlarne, come se dovessimo essere tutti sempre e solo delle macchine per buone prestazioni intellettuali e produttive ..e parlar di psiche non solo come pensiero, ma come anima e spirito e capacità di connettersi e stare in contatto profondo con l'universo che ci circonda forse crea il timore che ciò possa essere sinonimo di troppa libertà e mistero, cose poco controllabili o condizionabili dal puro metodo scientifico o altri interessi a ridurci in macchine e materia da misurare. Ma l'essere umano é tanto altro e ognuno ha la sua infinita e complessa personalità e i suoi vissuti...Credo che avere problemi di vista forse ,vedendone il lato positivo , può invitare a "vedere" altro e aldilà...Come avere una doppia vista. Chissà magari scopriremo che le miodesopsie sono dei segni da interpretare che celano qualche significato...potremmo metterci a fare, come in un test di Rorschach, ognuno la sua interpretazione di ciò che ci vede in quella macchia...e ,concedetemi una divagazione poetica, far diventare quelle insopportabili cose galleggianti, nuvole , come nel quadro sull'occhio di Magritte, da guardare con la propria fantasia . A presto. Livia
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