Inviato: Dom 15 Mag, 2011 22:12 Oggetto: MA SONO VERI FLOATERS?
Buongiorno Dottore, in rete abbiamo trovato questo articolo che si sposa bene con quanto sostiene un altro oculista, il Dr. Bamonte, che ha visitato parecchi giovani senza dpv, che lamentavano grossi fastidi con miodesopsie, ma che all'esame attento del loro fondus oculi non ha trovato alcuna miodesospia. Ciò lo ha indotto a credere che ci possa essere qualche causa diversa dai cmv che però sortisce lo stesso sintomo. Lei cosa ne pensa?
http://www.vitreousfloatersolutions.com/floatersyoung.html
quindi dottore se qualcuno afferma di soffrire di floaters ma all'analisi biomicroscopica risulta che i floaters non ci sono dobbiamo credere che la causa possa essere un'altra (che però induce gli stessi sintomi o molto simili). Infatti il dr. bamonte nei suoi recenti post in questo forum racconta appunto di giovani pazienti senza dpv che lamentano grossi fastidi di floaters ma in cui non è risucito a vederne alcuno all'analisi, ed anche questo dr Jonhson di cui all'articolo sopra racconta di pazienti simili che erano andati da lui per vedere se erano idonei al laser. E' quindi credibile, come si afferma nell'articolo del dr Jonhson, che il problema possa risiedere in questa zona "potenziale" che lui chiama "pre macula bursae"? Grazie per un suo parere.
Le percezioni visive si possono differenziare in esottiche e in endottiche. Le prime raffigurano la normale percezione di ciò che ci circonda ed è esterno all' occhio; le seconde, invece, le percezioni di alcuni fenomeni e strutture che si trovano all' interno dell' occhio. L' esempio più classico di questa seconda tipologia è la visione dei piccoli vacuoli o frustoli che si trovano all' interno del corpo vitreo e danno luogo alle miodesopsie o mosche volanti o corpi mobili. A lato di questa diffusissima condizione, ne esistono altre che tuttavia vanno ulteriormente differenziate in fenomeni di origine oculare e corticale o cerebrale. Un esempio classico di fenomeni endottici di origine oculare è l' "albero di Purkinje". Cito questo esempio perché facilmente evocabile: basta possedere una piccola torcia puntiforme da strofinare leggermente sulla palpebra di uno dei due occhi tenendola accesa e coprendo l' altro con una mano; dopo qualche secondo, si ha la sensazione di vedere una specie di ragnatela, che altro non è se non la visione da parte dell' occhio dei suoi stessi vasi retinici (albero di Purkinje). Il fenomeno del "visual snow" (visione dell' effetto neve), è invece un tipico fenomeno endottico di origine cerebrale. Se al visual snow si associa anche la visione di fosfeni il fenomeno può rappresentare l' aura di un possibile attacco di emicrania oftalmica.
VISUAL SNOW
http://www.forumsalute.it/community/forum_93_articoli/thrd_157870_visual_snow_1.html
Questa associazione, per fortuna, si verifica raramente!
La possibilità di interconnessioni psichiche con percezioni visive che si possono differenziare in esottiche e in endottiche è identificabile solamente nella teoria che la percezione visiva non e’ solo registrazione di oggetti del mondo fisico: realtà fisica e realtà percettiva, infatti, hanno una corrispondenza solo parziale. Un contributo significativo alla
conoscenza dei processi di percezione deriva sia dagli studi di psicologia che da quelli sulla rappresentazione pittorica.
Esperienze di questo tipo sono state, come noto, analizzate e sviluppate dalla teoria psicologica della Gestalt, che ha identificato nella percezione livelli successivi. Secondo la Gestalt vi e’ una elaborazione di informazioni di base (contrasto, contorno, etc) ed una di informazioni globali (differenziazione figura - sfondo, organizzazione della scena). La differenziazione figura sfondo è prevedibile, secondo la teoria gestaltica, sulla base di caratteristiche come la grandezza relativa delle parti, i loro rapporti spaziali, i margini. A parità degli altri fattori, emergerà come
“figura “quella che occupa l’area più piccola, che ha margini concavi ed e’ orientata secondo l’asse verticale.
In sintesi : percepire visivamente non e’ solo capacità di registrazione di stimoli , ma include una fase di formulazione di ipotesi sulla loro natura, ipotesi che sono modificabili sia sulla base delle caratteristiche dell’oggetto che sulla base di esperienze precedenti.
QUINDI PSICOLOGICAMENTE SI PUO' ENFATIZZARE E/O CREARE UN'IMMAAGINE SOLAMENTE DI CUI SI HA ESPERIENZA COGNITIVA!!!
Un caro saluto
Prof.D.Siravo
siravo@supereva.it http://drsiravoduilio.beepworld.it
Cell.:3385710585
Non puoi inserire nuovi Topic in questo forum Non puoi rispondere ai Topic in questo forum Non puoi modificare i tuoi messaggi in questo forum Non puoi cancellare i tuoi messaggi in questo forum Non puoi votare nei sondaggi in questo forum