Inviato: Dom 09 Giu, 2013 7:53 Oggetto: Paul Horsfall "La pietra di paragone"
C’è un passo di questo libro che, guarda caso, ha colto la mia attenzione
Il nonno fu afflitto fina falla giovinezza da ciò che definiva “disturbi sotterranei”. Le emorroidi, cui si riferiva, comparvero per la prima volta in seguito a un’infezione intestinale che aveva contratto verso i vent’anni, e peggiorarono con il tempo a causa della cirrosi. Ma i suoi noduli gli davano meno fastidio di un altro disturbo di cui aveva sofferto per tutta la vita. James Bazett vedeva delle macchie.
Quegli oggetti galleggianti davanti a sé lo affascinavano: passava ore intere a guardare il cielo, cercando di spiegare il significato dei bachi pelosi e dei globi di luce che vedeva passare avanti e indietro nel suo campo visivo. Era convinto che gli volessero comunicare qualcosa, così chiudeva gli occhi e si premeva leggermente le dita sulle palpebre. Poi emetteva un gridolino di meraviglia mentre il silenzioso spettacolo di fuochi artificiali gli esplodeva davanti.
Se mi tocco gli occhi, ora, riesco a vedere, nelle galassie caleidoscopiche della memoria, la figura del nonno seduto in giardino. È seduto su una panca di legno, con un cuscino a sostenere i suoi vulcani alla rovescia. Come al solito, guarda il cielo senza vederlo. È così accorto nello studio dei suoi fosfeni da non accorgersi che le sue dita si trastullano con noncuranza un rigonfiamento nei pantaloni, come fosse un portafortuna.
Premendo le palpebre premeva di conseguenza le cornee, il che causa appunto fenomeni che sono fosfeni/fotopsie. _________________ Acronimi ("sigle") in oculistica
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